L’industria dell’agricoltura cellulare

L’idea di coltivare carne senza l’impiego di animali è piuttosto datata: nel 1931 Winston Churchill ne è stato un “precursore”, affermando “Eviteremo l'assurdità di far crescere un pollo intero per mangiarne il petto o l'ala, facendo crescere queste parti separatamente tramite un mezzo adatto.” E’ stato tuttavia nel corso dell’ultimo decennio che il settore della coltivazione di carne ha conosciuto uno sviluppo tecnico-scientifico significativo, con un trend d’espansione sempre più rapido e prospettive di prossima produzione su scala industriale.

Lo stato attuale dell’industria

Nel 2013 lo scienziato olandese Mark Post ed il suo team dell’Università di Maastricht hanno presentato il primo burger integralmente creato tramite agricoltura cellulare. Negli anni successivi è stata annunciata la costituzione delle prime società operanti nel settore (Mosa Meat e poi anche UPSIDE Foods e Super Meat) e da allora il ritmo d’espansione è stato esponenziale.

Nel 2020 per la prima volta nella storia un’autorità pubblica (nello specifico, la Singapore Food Agency) ha approvato la commercializzazione d’un prodotto di carne coltivata ed è stato così per la prima volta messo in vendita, presso il ristorante 1880 a Singapore, un bocconcino di pollo conenente carne coltivata prodotto dalla californiana GOOD Meat, un’azienda sussidiaria di Eat Just .

Varie imprese del settore hanno, nello stesso periodo, organizzato eventi divulgativi sul tema e perfino degustazioni di carne coltivata, sebbene sinora si sia trattato solo di prototipi prodotti su scala limitata. Ad esempio, in Israele lo sforzo congiunto di Aleph Farms e Future Meat offre pollo coltivato presso il ristorante The Chicken; tuttavia ciò è considerato solo una degustazione gastronomica, effettuata gratuitamente, mancando ancora la regolamentazione e l’approvazione alla commercializzazione.

Il 2021 è stato poi un anno d’attività e progressi rapidi. Il numero di aziende attivamente partecipanti nell'agricoltura cellulare è salito a 60 e sono state annunciate quasi 100 nuove startup. Gli Stati Uniti hanno istituito un centro di ricerca d’eccellenza presso la Tufts University e la più grande azienda di carne del mondo, JBS, ha annunciato un investimento di 100 milioni di dollari destinato anche all'acquisizione di Spanish Biotech Foods ed all'istituzione del primo centro di ricerca e sviluppo di proteine coltivate in Brasile. Inoltre, vari paesi si sono impegnati nel processo di regolamentazione ed approvazione dei prodotti a base di carne coltivata e molte imprese (tra le quali Future Meat, Wildtype, Upside Foods e Shiok Meats) si sono volte alla transizione a strutture di produzione su scala pilota in vista della prima ondata di prodotti da commercializzare non appena ciò sia permesso.

cultured meat lands

Imprese del settore dell’agricoltura cellulare, suddivise per specifici settori d’attività. Immagine da newprotein.org.

Quanto ai costi di produzione della carne coltivata, se n’è registrato un rapido abbassamento. Nel 2013, il primo burger di carne coltivata è stato prodotto al costo di circa 250 mila euro. Nel 2019 una bistecca ed un nugget di pollo sono stati prodotti al costo di 45 euro ciascuno e nel 2020 è stato prodotto un burger di pollo al costo di 31 euro. Si tratta tuttavia di prototipi prodotti in laboratorio e non in fabbriche industriali, sicché non rappresentano un indicatore preciso del prezzo che la carne coltivata avrà quando prodotta su scala industriale.

Pertanto allo stato attuale la carne coltivata non è disponibile (né regolamentata) per il commercio in quasi alcun paese e viene prodotta a costi superiori rispetto alla carne convenzionale, perlopiù in prototipi o su scala pilota. Tuttavia nel settore si registrano plurime dozzine di imprese produttive attivamente impegnate e varie imprese business-to-business specializzate nel fornire servizi alle medesime, nonché centinaia di imprese e di accademici dediti alla ricerca tecnico-scientifica volta all’elaborazione d’un paradigma che permetta la produzione di carne coltivata su scala industriale ed a condizioni competitive.

Lo stato attuale degli investimenti

Quanto agli investimenti nel settore della produzione di carne coltivata, si registra un’allocazione in costante crescita da parte sia di enti pubblici che di soggetti privati. L’interesse e la fiducia degli investitori risultano trainati sia dal riconoscimento del ruolo fondamentale svolto dall’agricoltura cellulare nella limitazione/soluzione del riscaldamento globale e nella tutela della salute, sia dalle prospettive economiche offerte dal settore alla luce degli studi di mercato.

investment counts

Grafico rappresentante l’andamento degli investimenti (espressi in milioni di dollari per anno) registrato dal 2016 al 2021. Immagine estratta dal report del 2021 ”Cultivated meat and seafood” del Good Food Institute (GFI), gfi.org.

Gli investimenti nel settore sono passati da meno di 20 milioni di dollari nel 2016 ad oltre 160 milioni di dollari nel 2020. Nel 2021 nonostante gli effetti della pandemia da Covid-19 gli investimenti a livello globale nel settore della coltivazione di carne sono ammontati al 71% degli investimenti registrati in tutta la storia dell’industria, con un aumento del 92% rispetto all'anno precedente. Ad esempio, l'autorità israeliana per l'innovazione ha annunciato un investimento di 220 milioni di dollari per consorzi innovativi e istituti di ricerca nel settore della carne coltivata, il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense ha concesso una sovvenzione di 10 milioni di dollari alla Tufts University per la ricerca in questo campo e il National Institute of Health ha assegnato 1,5 milioni di dollari all’impresa Defined Bioscience per sviluppare un integratore di medium di coltura cellulare. Inoltre, l’Olanda ha destinato 60 milioni di euro per la creazione di un ecosistema di agricoltura cellulare nazionale ed il programma di finanziamento europeo REACT-EU ha assegnato a Mosa Meat ed al partner Nutreco una sovvenzione di 2 milioni di euro per la ricerca sulle modalità per abbassare il costo dei mezzi di coltura cellulare.

Prospettive future

Affinché la carne coltivata venga prodotta su scala industriale, ossia venga resa disponibile alle masse ad un prezzo competitivo (pari o inferiore alla carne convenzionale), sono necessari ancora molti investimenti e ricerca, ulteriore partecipazione attiva da parte di accademici e di imprese, nonché interventi regolatori da parte delle autorità pubbliche e campagne informative.

Il settore della produzione di carne coltivata rappresenta d’altronde un’opportunità (tra l’altro) economica, anche in termini di prospettive di vendita e di brevettazione. Peraltro, degli investimenti e degli avanzamenti tecnico-scientifici nel settore beneficeranno pure altre scienze biologiche, la ricerca sulle cellule staminali e la medicina rigenerativa.

In questo contesto industriale in espansione, non è ancora certo quali e come saranno i prodotti finali di carne coltivata che entreranno prossimamente nel mercato mondiale su scala industriale. Sinora sono stati prodotti vari prototipi, quali ad esempio ravioli di gambero, salsicce di maiale, nuggets di pollo, bistecca di manzo e nigiri di salmone. Tuttavia molte caratteristiche dei prodotti prossimamente venduti dipenderanno sia dai termini nei quali saranno regolamentati ed approvati, sia dagli avanzamenti tecnico-scientifici che verranno compiuti. E’ presumibile, comunque, che la prima generazione di prodotti immessi nel mercato su scala industriale saranno non strutturati, come ad esempio burger e foie gras, poiché l’agricoltura cellulare di tessuti strutturati comporta maggiori criticità tecniche, soprattutto in termini di scaffold. Inoltre è probabile che inizialmente verranno commercializzati prodotti ibridi (carne coltivata integrata con ingredienti vegetali), finché gli avanzamenti non permetteranno un abbassamento dei costi di produzione della carne coltivata. Quanto ai valori nutrizionali, essi dovranno essere perlomeno similari a quelli della carne convenzionale e dovranno essere pubblicati ai fini dell’approvazione al commercio e dell’etichettatura. Le prospettive di sviluppo industriale risultano ancor più ampie dal momento che si prevede la possibilità di produrre tramite coltivazione cellulare anche prodotti di carne halal o kosher.

Alcuni studi indicano che la maggioranza dei consumatori sono ben disposti a provare la carne coltivata o persino a pagare un prezzo superiore rispetto a quella convenzionale. Il livello di apertura dei consumatori peraltro è molto influenzato dall’informazione fornita loro, con la conseguente fondamentale importanza di diffondere campagne informative in tema.